Mattley hai mai provato la SnapMaker? E’ favolosa!!
Questa è la frase che mi hanno detto due amici all’evento OBI che ho svolto a Como poco tempo fa.
Io ne avevo sentito parlare perché ovviamente l’idea di una macchina che possa fare da stampante 3D, incisore laser e CNC mi affascina sempre, ma non ero ancora riuscito a provarla.
Però quando due settimane fa mi hanno contattato direttamente dalla SnapMaker per invitarmi a provarla, non ho saputo resistere e ho accettato per potervi portare questa mia recensione.
Cosa troviamo al suo interno
La Snapmaker mi è arrivata in un classico scatolone marrone da spedizioni, ma una volta aperto sono rimasto felicemente sorpreso di trovare una bella confezione bianca con la fotografia della macchina e le prime caratteristiche ben esposte.
Questo ovviamente non era successo con la Ender 3, in cui una volta aperto lo scatolone avevo già trovato i primi componenti da assemblare.
Una volta aperta la confezione ho subito trovato tre piccoli fascicoli con le istruzioni per l’assemblaggio della SnapMaker e le istruzioni per l’utilizzo dei moduli di stampa 3D, laser e CNC.
Poco sotto si cominciano a trovare le parti principali di questa macchina che, oltre ad essere 3 in 1, punta tutto anche su un altro fattore: la semplicità di assemblaggio e di utilizzo.
Si trovano infatti i tre assi che comporranno la macchina e sono tutti uguali tra loro, proprio per non creare confusione durante l’assemblaggio della snapmaker.
Si trovano poi i 3 moduli che funzioneranno rispettivamente da stampante 3D, incisore laser e piccola CNC, mentre dalla parte opposta l’elettronica di controllo.
Per completare il tutto, in un secondo piano di componenti troviamo le basi di supporto, i cablaggi, l’alimentatore, una bobina di filamento e alcuni accessori come occhiali protettivi ecc.
Assembliamo la snapmaker
Come dicevo prima, uno dei principali punti di forza su cui vuol puntare snapmaker è la semplicità di utilizzo e assemblaggio e soprattutto su questo secondo punto mi sento di dire che ci sono proprio riusciti.
In totale, per assemblare la macchina con il modulo della stampante 3D, ci ho impiegato circa 40min dedicando anche del tempo alle riprese video.
Quindi non preoccuparti per l’assemblaggio perché sono sicuro che riuscirai ad eseguirlo anche tu senza problemi.
Per descriverti brevemente com’è composta ti posso dire che ha una base in cui viene avvitato il primo asse, dove a sua volta gli viene avvitato il piatto di stampa riscaldato.
Successivamente ho unito gli altri due assi assieme avvitando quello verticale alla base.
Per completare ho avvitato l’elettronica nella parte posteriore collegando i 4 cavi degli assi e del modulo di stampa 3D, tutto seguendo il chiarissimo fascicolo in dotazione.
Prima di dimenticarmelo, vi segnalo anche che il pannello di controllo di questa macchina è un display touchscreen.
Ma la vera particolarità sta nel fatto che si può staccare dalla macchina perché solo appoggiato e trattenuto da due magneti, e poi impugnarlo come un telecomando.
Il software per gestire la SnapMaker
Come ti ho detto quindi, assemblare la snapmaker è veramente semplice, ma ora passiamo alla parte software che in questo caso è proprietaria per un semplice motivo.
Non esistono software realizzati da terzi per poter gestire macchine di questo tipo e così SnapMaker ha realizzato il suo software.
L’interfaccia è abbastanza semplice e intuitiva se si ha già dimestichezza con queste attrezzature.
Il software è suddiviso in 4 sezioni accessibili a scelta sulla sinistra del programma: una per il controllo della macchina in modo diretto con il cavo USB, e le altre tre per la creazione del GCODE in modalità Stampante 3D, incisore laser e CNC.
Il funzionamento nella modalità di stampante 3D
Il primo test che ho effettuato è stato quello nella modalità di stampante 3D.
A differenza della mia stampante 3D economica o della mia CR-10S, questa snapmaker ha l’estrusore diretto con l’ugello.
Un’altra differenza dalle classiche stampanti 3D è sicuramente il sistema di livellamento del piatto in quanto non è regolabile ma ben fissato alla base di supporto.
Quindi si utilizza il display touchscreen per posizionare l’estrusore sopra ai 4 punti prestabiliti dalla funzione di livellamento e poi ci penserà il software a rendere la stampa perfetta.
Per testare subito la macchina ho quindi importato nel software proprietario il file STL della classica 3D Benchy.
In questo modo avrei potuto analizzarla in diversi aspetti ma soprattutto paragonarla alle mie precedenti stampanti.
Con una interfaccia molto chiara carico quindi il mio file nello slicer proprietario e mi trovo di fronte ad una scelta molto semplice.
Con quali impostazioni voglio realizzare questa prima stampa?
Il software vi proporrà delle impostazioni di fabbrica standard per una stampa veloce a 0,20mm per layer, una media a 0,15mm e una stampa di alta qualità a 0,10mm per layer.
Dopo aver fatto la mia scelta lancio la stampa e via… o forse no.
Un primo problema
Esatto, passo subito alle conclusioni in quanto ho riscontrato diverse difficoltà nell’effettuare delle stampe.
Più in particolare nel far aderire il primo layer al piatto di stampa in quanto la velocità di stampa era troppo alta per permettere al filamento di incollarsi.
Dopo diversi test in cui ho modificato anche le impostazioni dello slicer in manuale e dopo aver sostituito anche il filamento per escludere ogni possibile problema, ho avuto un lampo di genio.
Perché non simplify3D che utilizzo di solito come slicer? Alla fine lo ritengo uno dei migliori slicer esistenti e ci sarà un motivo.
Preparo quindi il file senza nemmeno fare cambiamenti di impostazioni rispetto alle stampe con la Ender 3 e lancio subito il GCODE in stampa.
Ci sono riuscito! 😀
Stampa rallentata nel primo layer e quindi il filamento è riuscito ad aderire al piatto di stampa completandomi il lavoro in circa 2 ore.
Il risultato finale presenta qualche difettino qua e la, ma tutto sommato lo ritengo un ottimo lavoro visto che non avevo fatto nessun aggiustamento durante lo slicing.
Utilizzare l’incisore laser nella SnapMaker
Avendo ottenuto un primo risultato con il modulo della stampante 3D, non ho perso tempo e sono passato al test del modulo di incisione laser.
Per utilizzare questo modulo bisogna quindi svitare dalla base di appoggio il modulo di stampa 3D e avvitare quello relativo al laser in corrispondenza degli stessi fori.
Successivamente va sostituito anche il piano di lavoro rimuovendo quello riscaldato per la stampante 3D e posizionando uno più grande in alluminio.
Le modifiche alla parte meccanica sono praticamente terminate e quindi si può passare alla parte software per provare subito ad incidere qualcosa.
Anche in questa lavorazione si utilizza lo stesso software di prima ma scegliendo un’altra funzione tra le 4 che vi avevo elencato prima, cioè quella laser.
Vi anticipo già che il laser non ha molta potenza, infatti dovrebbe avere circa la stessa potenza del laser da 2,5W che vi avevo recensito anni fa.
Detto questo mi sono messo davanti al programma, ho importato l’immagine del mio logo in scala di grigi ed ho fatto delle veloci impostazioni per testare questo modulo.
L’incisione di immagini è davvero facile proprio perché si arrangia il software a convertirla in punti o linee.
L’area di lavoro è di circa 125 X 125 mm . Un pò piccolina, ma se volgiamo brandizzare un nostro prodotto come vi spiego spesso nel mio podcast Artigiani Digitali, allora può andare benissimo.
Il laser della snapmaker non ha una potenza tale da poter tagliare legno o incidere metallo, ma solo sufficiente per incidere del legno o tagliare della carta.
Fresare con il modulo CNC
Anche per questa funzione, la modifica da applicare alla snapmaker è minima.
Mi è infatti bastato svitare il modulo del laser ed avvitare il modulo CNC composto da un piccolo mandrino.
Ecco, per come sono abituato io, chiamarla CNC è un pò come fargli un mega complimento ?
Ma ovviamente, per qualcuno che non ha grandi necessità ma anzi si accontenta di piccole incisioni allora ci si può accontentare.
Il piano di lavoro permette di bloccare il pezzo in lavorazione tramite 4 viti poste negli angoli.
Questo però ne diminuisce l’area di lavoro a 90 X 90 mm.
Se volete un consiglio però, vi posso assicurare che se incollate un pezzo di legno con il biadesivo al piano di lavoro, riuscirete a lavorarlo comunque.
Vi dico questo perché per esperienza, con un mandrino così piccolo ci si potranno installare piccole frese e di conseguenza non ci saranno lavorazioni particolarmente aggressive.
Accorgimenti software per la parte CNC
La parte software del modulo CNC prevede una complessità leggermente più alta, ma nulla di impossibile.
La particolarità che ho molto apprezzato è il fatto di poter scaricare dal loro sito ufficiale, il post processor da utilizzare con Fusion 360 e anche il file contenente la libreria di frese messe in dotazione.
Come sapete, è secondo me il software migliore per chi si vuole avvicinare al mondo della stampa 3D, incisione laser e lavorazione CNC.
Per questo motivo lo utilizzo in tutti i miei progetti di ogni tipo.
Ne approfitto per ricordarti anche che ho fatto un corso base su Fusion 360 che può aiutarti ad utilizzare questo software.
Se invece non lo conoscevi ho scritto anche un articolo che ti spiega le potenzialità di Fusion 360.
Lavorazione CNC con snapmaker
E alla fine ho fatto anche una lavorazione CNC con questa snapmaker.
Premetto che non avevo grandi aspettative perché ovviamente oltre alle dimensioni dell’area di lavoro, anche il mandrino è dimensionato per piccole lavorazioni.
Ho così installato una fresa per incisioni e dopo aver disegnato un cerchio con Fusion 360 e avegli messo la lavorazione, ho lanciato il file con il software di controllo.
La parte di controllo della CNC è molto simile a tutte quelle che ho già utilizzato in passato.
Si posiziona molto facilmente l’utensile nell’origine, si azzerano gli assi con il pulsante dedicato e successivamente si preme play per avviare il GCODE.
A quel punto la macchina avvierà il mandrino e inizierà la lavorazione fino al riposizionamento nel punto da cui era partita.
Conclusioni finali
Questa macchina è decisamente versatile e veramente molto semplice da utilizzare per chi parte da zero in tutti i settori.
Il modulo di stampa 3D lo promuovo in quanto le problematiche riscontrate erano dovute dallo slicer proprietario.
Secondo me se ci smanetto qualche altra ora riesco anche a regolare bene quello slicer e risolvo quel piccolo problema. In alternativa ho sempre la possibilità di arginare questo ostacolo e utilizzare Simplify3D oppure un altro slicer per stampante 3D.
Anche il modulo laser rientra tra quelli promossi in questa Snapmaker. E’ un laser ovviamente debole e in grado solamente di incidere legno e cartone ma proprio per questo può comunque ritornare utile.
Inserire delle immagini da incidere è molto semplice e l’area di lavoro è ideale proprio per marchiare il nostro brand in modo indelebile.
Il modulo CNC è forse quello che più mi lascia perplesso in quanto non ha le caratteristiche minime per poter garantire una lavorazione in serie affidabile.
Ovviamente dipende sempre da quel che volete realizzare, ma se mi metto nei panni di un artigiano digitale che vuole realizzare piccoli oggetti da vendere, bhè questa CNC non gli creerà molti oggetti.
E’ ottima per fresare legno di piccoli spessori e di morbide essenze come abete o pioppo. In caso di rovere penso si debba rallentare la lavorazione di molto e a quel punto i tempi si allungano moltissimo.
Se però vi può servire per creare dei prototipi, allora ne possiamo riparlare.
In quel caso anche se il modulo CNC è debole, vi darebbe comunque la versatilità di poterlo utilizzare per singoli oggetti di prototipazione.
La nuova Snapmaker 2.0
Vi segnalo che però esiste anche una Snapmaker 2.0 che ha decisamente delle caratteristiche migliori.
Maggiore area di lavoro per tutte le lavorazioni, una struttura più solida nel caso si scelga la struttura a ponte e delle feature aggiuntive niente male.
Tanto per citarne alcune, il modulo laser ha una fotocamera che scatta una foto del vostro oggetto posizionato nell’area di lavoro. Da questa foto potete inserire le lavorazioni di incisione al laser nel punto esatto a vostra scelta.
Con le future espansioni disponibili sarà anche possibile aumentare l’area di lavoro della CNC, cambiare totalmente aspetto alla struttura e anche aggiungere moduli aggiuntivi come ad esempio il quarto asse.
Puoi acquistare la snapmaker 2.0 in preordine con uno sconto davvero notevole e secondo me, con l’area di lavoro che ha questa nuova macchina allora il prezzo vale la candela.
Fammi sapere sotto nei commenti se già conoscevi la snapmaker e se ce l’hai già magari. Ma soprattutto quel che voglio sapere da te è: cosa ci realizzeresti? 😀
Metti in moto la tua creatività e fammelo sapere, magari dal tuo suggerimento ne tiriamo fuori un bel video progetto 😀
6 Comments
Ma che dire, per piccole cose, come dici te potrebbe andar bene, solo, a mio parere, investire dei soldi per avere un po’ tutto ma tutto debole o piccolo, meglio investire un po’ di più e avere di più. Poi bisogna vedere un po’ il singolo artigiano digitale, cosa ha in mente di fare, e comunque, per fare esperienze, come hai detto tu può essere interessante.
Io sono vorrei iniziare a fare dei lavori con la stampa 3D e questa macchina mi ispirava molto come penso a tante persone…..secondo me l’area di lavoro è troppo piccola per tante cose….potevo capire la poca potenza e quindi per lavori poco impegnativi ma anche il prezzo non è invitante….sicuramente partirò con una stampante 3D senza troppe pretese…..
Ho aquistato la Snapmaker che hai recensito, dopo aver seguito il tuo corso di stampa 3D .Ho scelto questa macchina perchè da perfetta neifita del settore mi sembrava una buona scelta per iniziare a sperimentare le varie tecniche che offre. Devo dire che ho avuto alcuni problemi con l’adesione al piano di stampa ma dopo alcune modifiche ai settaggi sono riuscita a stampare senza ulteriori problemi.Con il modulo laser che ha una potenza di 1600mw sono riuscita anche a tagliare del legno di tiglio o del multistrato di pioppo con uno spessore di 2,5 mm, naturalmente non in un solo passaggio ma in almeno 3, aggiungendo una fonte di raffreddamanto autocostruita con stampante 3D e due piccolissimi compressori da acquario, in più questa macchina permette di fare più passaggi e di abassare l’asse Z ogni volta mantenendo la messa a fuoco in modo perfetto!
Il modulo CNC sono d’accordo con te che sia decisamente poco performante ma nel suo piccolo da molte soddisfazioni.
Concludendo ho apprezzato la tua recensione e sono d’accordo nel dire che la Snapmaker è una piccola 3in 1 per principianti, non è certo una macchina che permetta una produzione di grandi numeri ma ci aiuta a realizzare dei prototipi o dei piccoli lavori che comque danno una grande soddisfazione.
direi che resta li ? la versione evoluta costa 999 dollari, non esiste proprio, la sezione CNC va bene per PCB ma per poco altro, il laser non taglia la balsa e l incisione termica è abbozzata se non si fanno più passaggi, la sezione stampante 3D può andare ma é lenta al confronto di stampanti da 160 200eur e molto macchinosa, mattley ben sa di che stampanti si parla.
Mattley se ti può essere d aiuto su forum makers USA ho trovato queste info in merito a problema stampa primo strato;
10mm/s e ridurre lo spessore del 50%, cosi pare andara bene, inoltre li dicono che é tutto spiegato nelle FAQ anche come riuscire a sfruttare il laser al massimo delle sue potenzialita.
Ciao mattley vorrei tanto lasciarti una recensione della snapmaker, ma dopo aver fatto il bonifico a dicembre non mi è ancora arrivata. Che dire aspetto fiducioso di vedere che mi arrivi, anche se credo che questo non avverrà più. Comunque devo farti i complimenti per il tuo lavoro, lo trovo molto professionale e alla portata di tutti sia per i più esperti e anche per chi è alle prime esperienze