Una nuova stampante 3D è arrivata nel mio laboratorio. E’ però diversa da tutte le altre stampanti 3D che avete visto fino ad oggi.
Si tratta di una stampante 3D a resina nota anche come DLP ovvero Digital Light Processing.
Se vuoi sapere di che cosa si tratta ti lascio qui il link all’ articolo in cui ti parlo della tecnologia di stampa 3D DLP.
Ed ecco anche il video sul mio canale YouTube in cui puoi vedere l’unboxing della stampante 3D.
Sono partito subito dal definirla una stampante 3D economica perché mi sono ormai documentato molto su questa stampante, già prima di capire come funzionasse.
Ho così potuto capire anche dal mercato americano, che si tratta di una stampante 3D con un rapporto qualità prezzo più che vantaggioso in quanto fino a qualche mese fa, una stampante 3D di questo tipo costava più di 1000€.
Le caratteristiche tecniche della Elegoo Mars
La Elegoo Mars è realizzata con ottimi materiali. Sto parlando di alluminio per le parti meccaniche di precisione e nella base, ricoperta poi con un box di plexiglass colorato.
Presumo che la colorazione del box sia progettata in modo tale da non far passare molta luce naturale verso la vaschetta e così non indurire la resina prima della stampa stessa.
Le dimensioni sono abbastanza ridotte in quanto la base che comprende il display touch e il led interno ha un’area di 20 X 20 cm. L’altezza totale della stampante a box chiuso è invece di 41 cm.
Il display LCD interno ha una risoluzione di 2560X1440 pixel (2K) per una stampa con una risoluzione XY di 0,047mm. Favoloso se ci pensi, in quanto con una stampante 3D FDM non si riesce ad essere più precisi di 0,5mm.
La lapada a led sottostante al display ha 40W di potenza e proprio per questa caratteristica, ha sempre una ventola che gli mantiene controllata la temperatura.
La Elegoo Mars è tutta qui. Niente di più da sapere in quanto non ci sono molti assi in movimento se non l’asse Z.
A tal proposito ne approfitto per accennare ad un particolare che non mi è molto piaciuto. Sto parlando del bloccaggio per il piatto di stampa.
E’ formato da due viti a brugola che agiscono su una sfera sempre premuta da una molla. Questo particolare fa si che il piatto di stampa sia sempre premuto verso il basso, ma allo stesso tempo, essendo agganciato ad una testa sferica, sia sempre libero di muoversi in ogni asse.
Dopo aver fatto la procedura di azzeramento che vi descriverò più tardi, queste due viti vanno strette per bloccare il piano di stampa all’altezza esatta. Il problema è che vanno strette veramente “a morte” perché altrimenti il piatto rimane libero di ruotare.
I software di slicing
Anche per questa tipologia di stampa 3D, l’oggetto verrà creato “a strati” oppure “a layer”, per questo motivo anche il software che preparerà i file per la stampante 3D a resina sarà chiamato slicer.
In commercio ce ne sono diversi, ma in dotazione assieme alla Elegoo Mars viene rilasciato chitubox. Il software ha avuto un’enorme sviluppo negli ultimi anni tanto da avere tutte le funzionalità di base per ottenere buone stampe, ma anche qualche chicca per i più esperti.
La configurazione per la scelta della stampante è molto semplice, infatti vi basterà scegliere la stampante da un elenco pre-impostato ed il gioco è fatto.
Una volta all’interno del software vi basterà importare un file STL come nei comuni slicer e regolare solo pochi valori. Esatto, ho detto pochi ma potrei dire 2 o 3.
Non ci sono velocità, accelerazioni o flussi in questo caso, ma solo l’intensità luminosa e il tempo a cui verrà esposta la resina. Una volta trovate quelle impostazioni, andranno bene per tutte le stampe.
La vera abilità nell’utilizzare il software è forse quella in cui dovrete capire come inserire i supporti per ottenere i vostri oggetti. Ma per questo argomento ne parleremo in un articolo dedicato.
Passiamo ora alla stampante 3D Elegoo e prepariamola alla stampa.
Per prima cosa rimuoviamo momentaneamente la vaschetta ed effettuiamo l’azzeramento. E’ molto semplice in quanto vi basta svitare le due viti poste nella testa del piatto di stampa e successivamente lanciare l’apposita funzione di azzeramento dalle impostazioni.
Posizionate un foglio di carta tra il display LCD e il piatto di stampa e quando saranno tutte ben a contatto bloccate le due viti.
A questo punto assicuratevi che il FEP (la membrana trasparente agganciata alla vaschetta) sia ben pulita e liscia per poter riempire la vaschetta di resina.
Se si tratta di resina colorata mescolatela delicatamente prima di versarla in modo che i pigmenti che si sono depositati sul fondo si amalgamino di nuovo a tutta la resina.
Dopo aver riposizionato la vaschetta al suo posto possiamo scegliere il file da stampare tramite il touch screen e far così partire la stampa.
Stampa 3D DLP a resina o stampa 3D FDM: cosa scegliere?
Se vuoi approfondire questo aspetto e capire le differenze tra le due tipologie di stampa 3D con l’obiettivo di capire qual è quella che fa al tuo caso ti consiglio di leggere questo articolo.
One Comment
Salve ho guardato il video sulla stampante ed è stato molto interessante, volevo sapere però se quel tipo di resina può essere usata per la tecnica della cera persa usata da orafi ed odontotecnici per trasmormare il pezzo in metallo.
Grazie