Levigatrice orbitale oppure levigatrice a nastro?
Ecco quale scegliere
Levigare superfici metalliche o di legno è una delle operazioni più comuni svolte in una qualsiasi officina, sia essa professionale o più semplicemente di un appassionato del fai da te.
Anche se quella della levigatura è un’attività poco gradita da svolgere, per ogni hobbista è inevitabile, e quindi prima o poi dobbiamo prepararci ad affrontarla con il giusto spirito e, cosa più importante, con i giusti utensili.
Oggi la moderna tecnologia ci viene in aiuto offrendoci la possibilità di scegliere tra diversi tipi di levigatrici che rappresentano il modo migliore, più veloce e più semplice per pulire, lisciare e rifinire le superfici di legno e metallo.
Scegliendo una levigatrice appropriata si potrà ottenere una superficie uniforme e una finitura molto superiore rispetto al lavoro fatto a mano utilizzando la carta abrasiva.
Questi utensili pratici e semplici da usare rendono il noioso lavoro di preparazione delle superfici un compito facile, veloce ed offrono la certezza di ottenere un buon risultato.
Spesso l’unica differenza tra una finitura buona ed una cattiva è il metodo di levigatura.
Con la giusta smerigliatrice è possibile asportare il materiale in eccesso da una tavola ruvida, rifinire una curva, preparare una superficie di metallo o di legno a ricevere una verniciatura, ecc…
In commercio ci sono diversi tipi di levigatrici, ognuna con funzioni specifiche.
Si parte dai modelli più potenti con trazione a cinghia per arrivare a quelli più piccoli, leggeri e disegnati con forme particolari atte ad operare anche in spazi ristretti.
Possono essere usate impugnandole con le mani o fissandole sul tavolo di lavoro, l’alimentazione elettrica può avvenire da rete, con batterie ed anche con compressori d’aria.
In questo articolo descriviamo le caratteristiche di due tra le tipologie più diffuse: levigatrici orbitali e levigatrici a nastro.
Ma, prima di iniziare la nostra presentazione, ci corre l’obbligo di richiamare l’attenzione su un aspetto importante riguardante la sicurezza: anche se la maggior parte delle levigatrici elettriche è fornita di un attacco per un aspiratore, è consigliabile indossare sempre una mascherina antipolvere o, ancora meglio, un respiratore a doppia cartuccia in particolare quando vengono trattate superfici verniciate.
Levigatrice orbitale
Grazie alla sua leggerezza la levigatrice orbitale risulta facile da manovrare anche con una sola mano ed è relativamente silenziosa. In virtù delle sue caratteristiche, è praticamente impossibile danneggiare il materiale in lavorazione con questo tipo di levigatrice. Trova impiego nei lavori di levigatura generale, per la finitura fine del legno, per arrotondare bordi taglienti, levigare collanti ed eliminare strati di vernici. Per la potenza e le caratteristiche progettuali non è adatta ad impieghi gravosi.
Il funzionamento è abbastanza semplice: la carta abrasiva viene tenuta sulle orbite dell’utensile da due molle che la spingono contro il piatto piano, il blocco sotto l’azione del motore, che di solito presenta una potenza compresa tra 500 e 2000W, vibra producendo un’azione circolare o orbitale.
Nella scelta della potenza evitare di orientarsi su modelli troppo potenti per il lavoro che si intende svolgere: quasi mai “più potenza” significa migliore. Tenete a mente che un utensile sovradimensionato può rivelarsi difficile da gestire oltrechè pericoloso.
Più saggio invece considerare la presenza del controllo elettronico della velocità che equipaggia alcuni modelli di classe più elevata. Questa funzione si rivela efficace specialmente nelle fasi di avvio in cui la velocità più bassa evita di danneggiare il materiale, inoltre il numero di vibrazioni regolabili consente di eseguire levigature particolarmente fini su materiali di un certo pregio.
A tal proposito mi sento di consigliarvi un modello economico ma sicuramente performante per gli hobbisti che non prevedono un utilizzo massiccio di questo elettro utensile.
Mi riferisco alla levigatrice orbitale Ryobi EOS2410NHG
A riguardo dell’alimentazione, la maggior parte delle levigatrici funziona attraverso la presa di corrente casalinga ma ci sono alcuni modelli che lavorano a batterie ricaricabili ed altri che prevedono la doppia possibilità corrente di rete – batterie. Naturalmente i modelli a batteria offrono la massima libertà di movimento, oltre naturalmente alla capacità di poter operare in qualsiasi contesto non servito da rete elettrica, ma tutto ciò ha un costo che ne limita l’impiego ai livelli professionali piuttosto che hobbistici.
Levigatrice orbitale
Grazie alla sua leggerezza la levigatrice orbitale risulta facile da manovrare anche con una sola mano ed è relativamente silenziosa. In virtù delle sue caratteristiche, è praticamente impossibile danneggiare il materiale in lavorazione con questo tipo di levigatrice. Trova impiego nei lavori di levigatura generale, per la finitura fine del legno, per arrotondare bordi taglienti, levigare collanti ed eliminare strati di vernici. Per la potenza e le caratteristiche progettuali non è adatta ad impieghi gravosi.
Il funzionamento è abbastanza semplice: la carta abrasiva viene tenuta sulle orbite dell’utensile da due molle che la spingono contro il piatto piano, il blocco sotto l’azione del motore, che di solito presenta una potenza compresa tra 500 e 2000W, vibra producendo un’azione circolare o orbitale.
Nella scelta della potenza evitare di orientarsi su modelli troppo potenti per il lavoro che si intende svolgere: quasi mai “più potenza” significa migliore. Tenete a mente che un utensile sovradimensionato può rivelarsi difficile da gestire oltrechè pericoloso.
Più saggio invece considerare la presenza del controllo elettronico della velocità che equipaggia alcuni modelli di classe più elevata.
Questa funzione si rivela efficace specialmente nelle fasi di avvio in cui la velocità più bassa evita di danneggiare il materiale, inoltre il numero di vibrazioni regolabili consente di eseguire levigature particolarmente fini su materiali di un certo pregio.
A tal proposito mi sento di consigliarvi un modello economico ma sicuramente performante per gli hobbisti che non prevedono un utilizzo massiccio di questo elettro utensile.
Mi riferisco alla levigatrice orbitale Ryobi EOS2410NHG
A riguardo dell’alimentazione, la maggior parte delle levigatrici funziona attraverso la presa di corrente casalinga ma ci sono alcuni modelli che lavorano a batterie ricaricabili ed altri che prevedono la doppia possibilità corrente di rete – batterie.
Naturalmente i modelli a batteria offrono la massima libertà di movimento, oltre naturalmente alla capacità di poter operare in qualsiasi contesto non servito da rete elettrica, ma tutto ciò ha un costo che ne limita l’impiego ai livelli professionali piuttosto che hobbistici.
Se siete invece alla ricerca di un modello più performante, il mio consiglio va diretto alla levigatrice orbitale AEG FDS 120 con base a delta per raggiungere gli angoli più scomodi e soprattutto in metallo.
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Levigatrice a nastro
Questo tipo di levigatrice trova impiego nei lavori di levigatura più pesanti, la maggiore potenza rispetto ai modelli orbitali permette di affrontare lavori difficili come la levigatura di legname grezzo o la levigatura di tavolame irregolare.
Possono essere utilizzate su legno, vetro, muratura e metallo.
Quando si deve lavorare su superfici ampie come quelle di tavoli o porte, è necessario rimuovere in modo aggressivo strati di vecchio materiale, la levigatrice a nastro è lo strumento da preferire.
Il funzionamento è abbastanza intuitivo: due tamburi collegati ad un potente motore elettrico movimentano un’anello di materiale abrasivo posto su una piastra metallica piatta, creando una grande superficie di levigatura.
Utilizzando questi utensili con carta vetrata grossolana è possibile rimuovere le vecchie finiture o rendere lisce rapidamente le superfici più ruvide.
Per ottenere una finitura uniforme si dovranno scegliere progressivamente grane sempre più fini fino a raggiungere il grado di lisciatura desiderato ricordando che più grande è il numero, più fine è la grana.
Durante l’impiego è importante non premere eccessivamente sul dispositivo e, specialmente nelle levigature finali, lasciare che sia il peso dell’utensile stesso a fornire la giusta pressione.
La maggior parte delle levigatrici in commercio viene progettata per utilizzare anelli abrasivi larghi da 7 a 10 centimetri e lunghi da 40 a 60 centimetri, ma ne esistono anche con superfici di levigatura più strette, anche meno di un centimetro di larghezza che rappresentano un’ottima opzione per i lavori di rifinitura.
Si trovano in commercio modelli di dimensioni e potenze variabili in funzione del lavoro richiesto, da quelli palmari fino alle grandi unità da banco.
Per il fai da te di livello medio, una levigatrice portatile che monta ad esempio la misura standard più diffusa di nastri abrasivi (533 x 75 mm) rappresenta la migliore soluzione e per questo motivo ritengo che la Bosch PBS 75 sia la più indicata.
Se invece avete la necessità di prestazioni maggiori, è il caso di puntare su una levigatrice a nastro con motore più potente. Per questo motivo la Triton TA1200BS con il suo motore da 1200W e la sua struttura ergonomica non vi deluderà.
A proposito di abrasivi
Per quanto concerne la tipologia dei materiali abrasivi da usare per eseguire una levigatura essa comprende: carta vetrata o smerigliata e tela smeriglio.
La carta vetrata trova impiego sugli utensili di fascia più bassa, è in commercio in diverse granature e viene usata normalmente per levigature non particolarmente precise.
La carta smeriglio invece si usa con le superfici di legno e per ottenere superfici molto lisce.
Materiali più tecnologici come quelli a base di carburo di tungsteno e carburo di silicio sono ideali negli interventi di sverniciatura anche in ambito professionale.
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