Banco da lavoro fai da te – 5 dettagli da pianificare

Uno dei progetti fai da te che viene realizzato per primo è sicuramente quello del banco da lavoro fai da te.

Riesci ad immaginare un laboratorio, una fabbrica o un magazzino senza la presenza di un banco di lavoro?

Essi costituiscono una parte essenziale dell’arredamento non solo degli ambienti lavorativi di tutti i giorni ma anche nei laboratori dei maker che vogliono svolgere il fai-da-te in modo comodo e fruttuoso.

La loro diffusione ha portato allo sviluppo di varie tipologie in base alle funzionalità a cui sono destinati.

Oltreche al tipo di lavorazione che si intende eseguire, le caratteristiche a cui bisogna mirare variano anche in base allo spazio disponibile nel proprio laboratorio.

In questo articolo ti aiuterò ad individuare 5 tra le più importanti caratteristiche che non dovrebbero mancare in un buon banco da lavoro.

Progetto Banco da lavoro fai da te pieghevole

1. Materiali per un ottimo banco da lavoro fai da te

Poiché si tratta di uno strumento che dovrebbe durare a lungo, per la costruzione del tuo banco di lavoro assicurati di utilizzare materiali di qualità perché come per qualsiasi attrezzatura, sono i materiali a fare la differenza anche se ad un prezzo leggermente più alto.

Per il legno ti consiglio di utilizzarne uno solido, o almeno un MDF di alta qualità. Per il mio banco da lavoro pieghevole ho preferito usare il pino, sicuramente più robusto e solido dell’abete e quindi più adatto a questo tipo di progetto.

Se vuoi guadagnare un po’ di tempo, ti suggerisco di farti tagliare i pezzi direttamente dal fornitore dei pannelli.

Per quanto concerne gli elementi metallici come viti, bulloneria, barre filettate e ruote per lo spostamento la scelta dovrà cadere su quelli realizzati in acciaio inossidabile.

2. Forma e dimensioni

Tutti i banchi da lavoro per la lavorazione del legno necessitano di una superficie piana e robusta considerando che su di essa si concentrerà il massimo delle sollecitazioni.

La loro forma e le dimensioni possono variare in base alle tue personali esigenze.

Se hai la fortuna di poter disporre di un laboratorio ampio e spazioso, puoi optare per un banco di lavoro abbastanza grande.

Considera che, in media, quella rettangolare è la forma più utilizzata con una larghezza da 150 a 200 cm e profondi da circa 70 a 90 cm.
L’altezza ideale del banco dipende da quella della persona che ci dovrà lavorare.

Fino a qualche anno fa i banchi da lavoro avevano un’altezza ridotta, probabilmente perché applicare la pressione dall’alto sugli strumenti manuali dell’epoca aiutava a ridurre gli sforzi dell’operatore.

Oggi quasi tutte le operazioni si eseguono con attrezzi elettrici e pertanto si è dimostrato che l’ideale è avere il piano di lavoro all’altezza delle ossa dei fianchi dell’operatore.

3. Banco da lavoro fisso o portatile

Guardando l’ampia varietà di modelli esistenti sul mercato, noterai la presenza di modelli fissi e portatili.

A seconda del modo in cui lavori e del tipo di progetti che devi eseguire, dovrai decidere il modello da realizzare.

Oltre ad una superficie di lavoro molto più ampia, i modelli fissi di solito offrono cassetti e spazi per conservare utensili, inoltre risultano più stabili durante l’utilizzo.

Di contro non possono essere spostati facilmente da dove vengono posizionati.

Se il tuo problema è lo spazio, oppure ti capita spesso di lavorare in luoghi diversi, i modelli portatili sono la scelta pressoche obbligata.

Oltre ad essere più leggeri, occupano poco spazio quando sono ribaltati e, pur non disponendo di grandi spazi dove riporre l’attrezzatura, offrono comunque dimensioni delle superfici di lavoro ragionevoli.

Dal punto di vista economico i costi di realizzazione di un modello portatile non presenta grandi differenze rispetto ad uno fisso.

La realizzazione di un sistema ribaltabile non è difficile ma, se non vuoi complicarti la vita, ti consiglio di sviluppare bene il progetto o seguirne uno già collaudato.

4. Cassettiere e ripiani 

Cassetti e aree specifiche dove conservare strumenti, pezzi o altri oggetti utili sembrano non essere mai sufficienti. Per questo ti consiglio di inserire nella parte alta del banco un cassetto

che si rivelerà molto utile per gli attrezzi che usi spesso.

Puoi realizzarne facilmente uno tagliando i quattro lati, due lunghi come la profondità del mobile e due leggermente più corti della larghezza in modo da lasciare un po d’aria ai lati per consentire un buon scorrimento.

Per semplificarti il lavoro e per economizzare puoi utilizzare listelli di legno come guide ma nulla ti vieta di migliorarlo e personalizzarlo a tuo piacere.

Sotto al cassetto porta utensili puoi posizionarne altri meno alti da usare come porta minuterie o anche dei ripiani aperti.

Per conservare le minuterie puoi anche copiare il mio semplice ma efficiente sistema che consiste nell’utilizzare delle scatole apposite, tutte delle stesse dimensioni e dotate di bordi laterali leggermente sporgenti, in questo modo mi è bastato realizzare delle guide in legno per trasformarle in comodi cassetti scorrevoli porta minuterie.

5. Sistemi di bloccaggio

Al fine di operare in sicurezza e con la massima precisione, si rende sempre prioritario bloccare i pezzi da lavorare sul banco.

Fresare, forare, tagliare o avvitare pezzi di legno sono operazioni che richiedono un’esecuzione spesso diversa da quelle precedenti e necessitano quindi di metodi diversi per bloccare le parti.

L’esperienza maturata con gli anni mi ha portato ad implementare 3 diversi sistemi di bloccaggio sul mio banco di lavoro che ti invito a considerare.

Il primo sistema è concettualmente semplice e nasce dalla mente di un youtuber tedesco, tale Marius Hornberger.

Il funzionamento si basa su un perno di appoggio e una maniglia sagomata che quando viene ruotata preme contro il pezzo di legno, che a sua volta spingerà sul perno di bloccaggio.

Per quanto efficiente, questo sistema si dimostra poco efficace in alcune situazioni.

Il secondo sistema che ti consiglio è facile e veloce.

Si tratta di impiegare dei morsetti a ginocchiera, dispositivi meccanici molto pratici e validi specialmente in caso di operazioni ripetitive.

Il terzo dispositivo, più sofisticato dei precedenti, l’ho scoperto online.

E’ noto come Clamping System e permette di regolare in altezza una parte del sistema grazie a dei gradini di supporto.

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One Comment

  1. Emanuele

    Grazie mille per aver condiviso un articolo così straordinario. Esattamente quello che stavo cercando. Mantenere il buon lavoro

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